Quel viaggio Bari – Milano da non dimenticare

Quel viaggio Bari-Milano in treno, si trasformò in una di quelle porno storie da film!

Questo è uno di quei racconti piccanti da non dimenticare! Le porno storie da film come le ho sempre immaginate nelle mie fantasie erotiche più nascoste possono davvero non essere poi così lontane dalla realtà.. basta solo un pizzico di pepe ed anche un viaggio in treno può trasformarsi in un’esperienza erotica da manuale!

Ora vi racconterò una storia che vi farà rimanere incollati a leggere ogni minima parola con attenzione. Spero di non dimenticare nessun particolare, di quelli più hot!

Era una calda giornata di agosto. Poco più che vent’enne io, avrei dovuto affrontare tante ore di viaggio in treno per tornare a Milano dopo aver trascorso le vacanze estive a Bari, dalla mia famiglia.

Tornavo a Milano per via dell’Università, all’epoca frequentavo il secondo anno di architettura. Durante l’estate appena finita, mi era capitato di rivedere il mio ex, quello storico, quello della storia adolescenziale portata avanti per fin troppo tempo. Insomma, una storia spenta e finita sotto ogni aspetto.

Il racconto erotico in questione, è una di quelle porno storie da non dimenticare. Il sol pensiero mi fa ancora fremere dentro! Ancora sento quel brivido che mi attraversa la schiena. Quanto sono stata spregiudicata..

Il treno, a parte me e qualche famiglia nordica di ritorno dalle vacanze, era praticamente deserto, l’aria condizionata inesistente ed il servizio ristorante fin troppo scadente.

Sin da quando ho preso posto però, notai che un tizio addetto ai lavori, mi fissava languidamente. All’inizio pensai “avrò qualcosa fuori posto, il vestito arrotolato oppure il reggiseno sbadatamente in vista”.. nulla di tutto ciò!

Il tipo addetto alla manutenzione del treno, nella sua sexy tenuta da lavoro, fissava proprio la sottoscritta!

Quel viaggio Bari-Milano in treno si stava prospettando più divertente del previsto! Iniziai così un gioco fatto di sguardi e provocazioni ogni qual volta il ragazzo in servizio si trovava a passare dal vagone n.2, carrozza 6.

La lingua passata sulle labbra, una mano mentre mi toccavo provocante la coscia scoperta dal mini abitino che indossavo e lui era sempre più agitato, inquieto, come se davvero volesse prendermi lì, in quel vagone. I suoi occhi non li dimenticherò, volevano dirmi qualcosa, ma io, imperterrita continuavo a provocarlo.. stava per esplodere!

Iniziai a toccarmi sempre più languidamente, avendolo davanti a me, a pochi metri mentre immobile mi fissava. In quel momento non pensavo al fatto che anche qualcun altro avrebbe potuto vedermi, pensavo solo ad eccitare lui che stava morendo per me.

Decisi così. Presa dalla foga e dal desiderio di sentire mio quel maschio sconosciuto, allargai leggermente le gambe ed iniziai a masturbarmi con la mano sotto al mio vestito di lino.

Ricordo che lui fosse appoggiato con le spalle alla prima fila delle postazioni e con lo sguardo fisso su di me, non muoveva un passo. Sforai il clitoride ed iniziai a fantasticare su quello che avremmo potuto fare su quel treno Bari – Milano io e lo sconosciuto.

Il racconto erotico, uno tra i racconti piccanti della mia vita per eccellenza, stava per consumarsi ed io ero accecata dalla voglia e dalla passione. Cosa avrei combinato?

Massaggiai il mio clitoride per qualche minuto, giusto il tempo di portare il piacere ad un livello tale da iniziare a penetrarmi, lì davanti a lui. Le mie gambe sempre più divaricate ed i muscoli tesi come corde di violino. Mi passo un dito sulle labbra, me lo lecco vistosamente, ci lascio scivolare abbondante saliva, tutto mentre non stacco gli occhi di dosso dal mio uomo.

Il dito scivola dentro di me ed io inarco la schiena rimanendo composta nella mia postazione. Un dito, poi due, le mie gambe sempre più tese, mi sentivo scoppiare dentro, calda, bollente.. finchè non arriva lui.

Si inginocchia davanti a me senza dire una parola. Pensa solo a sollevarmi il vestito ormai tutto attorcigliato per davvero e ad aprirmi le gambe prima di tuffarsi senza ritegno e senza tregua in mezzo al mio piacere. Con le entrambe le braccia mi solleva dal bacino, mi schiaccia su quel sedile e si dedica a me come se fosse la cosa che desiderasse di più al mondo!

La sua lingua calda ma non quanto me, arrivava ovunque, senza inibizioni, senza limiti. Io, ormai fin troppo eccitata, fin troppo bagnata e vogliosa, non realizzavo nemmeno più di essere su quel fantastico treno Bari-Milano. Ebbi un orgasmo, il primo di quel lungo viaggio in treno, il primo mentre le sue labbra e la sua lingua leccavano, baciavano, mordevano il mio piacere, fino alla fine.

Sembrava che tra me e lui la passione fosse scattata dal primo sguardo, qualche ora prima di quel momento così tanto erotico.

Il sesso occasionale non era mai stata una di quelle cose che avrei pensato di poter fare nella vita.. eppure sapete cosa vi dico? E’ stata davvero una di quelle porno storie da manuale!

Dopo essersi dedicato completamente al mio piacere, decido di sfogare anch’io tutto quello che avevo dentro, e così, dopo essermi alzata, faccio sedere lui e prendo in bocca quell’enorme pene che stava per esplodere nei pantaloni della divisa. Duro, grosso che pulsava ad ogni passaggio della mia lingua.

Il sesso tra me e lui è continuato in una minuscola stanza del treno dove loro conservano gli attrezzi del mestiere. In due, ci si stava a stento, ma noi.. siamo stati dei veri acrobati. In piedi, sbattuta contro l’unica parete presente in quei pochissimi metri quadrati, il mio uomo, sollevandomi una gamba, è riuscito ad infilarsi dentro di me, come se mi conoscesse da sempre.

Incastro perfetto. Ha iniziato a scoparmi dopo aver trattenuto senza cedere tutto quel tempo durante le mie provocazioni chiaramente a sfondo sessuale. Era il minimo che potesse fare!

Mi penetrava con cattiveria ed a me faceva impazzire. Con una mano mi stringeva forte la gamba sollevata, con l’altra mi afferrava il seno mentre con la bocca mi sussurrava nell’orecchio che stesse per impazzire dal piacere. Dopo l’orgasmo, non avemmo neanche il tempo di presentarci e dirci i nostri nomi. Arrivarono i suoi colleghi ed io dovetti scappar via..

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