Quella voglia irrefrenabile di scoparmi Gloria

Quella voglia irrefrenabile di scoparmi Gloria, non è uno dei tanti racconti lesbo..

Quella voglia irrefrenabile di scoparmi Gloria, è una di quelle storie lesbo reali che ho vissuto in prima persona e che oggi vi racconterò. Cosa c’è di più eccitante nel sapere che si tratta di uno di quei racconti erotici lesbo reali? La storia tra me e Gloria è iniziata quasi per gioco.. diventando poi..

Diventando poi, il più bel sesso della mia vita! Mi presento: sono Chiara, ho 28 anni e nella vita faccio la cameriera in un bar del mio piccolo paese. L’università lasciata dopo qualche esame dato per senso del dovere ed un lavoro trovato quasi subito grazie alle voci che si spargono in un paese piccolo come il mio. Le stesse voci che hanno portato Gloria ad entrare nel bar dove tutte le mattine io faccio caffè e cappuccini.

-“Un caffè schiumato, ristretto, per favore”. Una voce sensuale e calda mi fece questa richiesta vedendomi dall’altra parte del bancone del Titos.

Quanto era bella! Lunghi capelli biondi e degli occhi color ghiaccio che in un istante mi hanno fatto letteralmente impazzire! Altro che racconti erotici lesbo.. in un attimo si scatenò un tripudio di eccitazione e desiderio dentro di me!

Lesbica, io? Prima di conoscere Gloria non avrei mai immaginato di poter avere un rapporto sessuale con una persona del mio stesso sesso; ad oggi invece dico che.. il sesso con una donna sia una delle esperienze mi appaganti ed eccitanti che io abbia mai vissuto!

Gli occhi di Gloria mi hanno fulminato e la mia reazione non è passata in cavalleria. Lei, furba e porca com’è, ne ha subito approfittato invitandomi a bere qualcosa insieme la stessa sera. Potevo rifiutare un invito del genere? Assolutamente no!

“Fatti bella”- mi disse sorridendo mentre usciva dal bar dopo aver bevuto il suo caffè!

Inutile negare che passai l’intera giornata in fibrillazione pensando a cosa sarebbe potuto accadere da lì a qualche ora. Sentivo che tra me e quella ragazza perfetta sconosciuta, c’era un’attrazione sessuale che andava oltre ogni confine mentale!

Agitata, ma vogliosa più che mai, quella sera, prima di uscire insieme a Gloria, mi concedetti un po’ di tempo per me.. mi rilassai qualche minuto sul divano ed iniziai a fantasticare su come sarebbe potuto essere scopare una ragazza.. lessi anche uno di quei racconti sex dove però tutto sembra essere molto lontano dalla realtà ed un po’ mi agitai. Sarò in grado? Farà tutto lei? Ripensare ora a queste paure, mi fa sorridere.

Io e Gloria passammo la serata bevendo birra in riva al mare; L’aria tra noi, aveva un retrogusto erotico che mi eccitava da morire! Più volte durante quella chiacchierata davanti al mare ho avuto voglia di strapparle i vestiti di dosso.

Senza troppo indugiare dopo l’ultima birra, a notte inoltrata, Gloria mi chiede di tornare a casa insieme a lei. Condivideva l’appartamento con altre due ragazze universitarie e si scusò prima ancora di ascoltare la mia risposta, delle condizioni della sua stanza singola.

Di birre io ne avevo bevute forse troppe, la testa stava fantasticando e non vedevo l’ora di scoprire cosa sarebbe successo da li a poco.

Al civico 9 tutto sembrava tacere; un assordante silenzio risuonava in quel vicolo mentre su per le scale Gloria, anche lei inebriata dalle tante birre consumate, non riusciva a tenere le mani al giusto posto. I piani da salire erano quattro e quelle scale le ricordo alla perfezione..

Gloria sembrava vogliosa più di me! Ad ogni scalino era una mano infilata sotto la gonna oppure nella maglietta! Io ero completamente sciolta e disinibita.. non sarebbe potuta andar male!

Neanche il tempo di chiudere la porta alle nostre spalle che Gloria mi spinge verso una porta di legno bianca ancora chiusa: la stanza. In quel momento ebbi un breve accenno di lucidità: cosa stavo facendo? Lucidità che persi dopo poco, quando quella bionda mozzafiato era nuda sopra di me..

Avvenne tutto in maniera molto naturale e del tutto semplice. Gloria, con le sue mani fredde iniziò sfilandomi via la maglia..

Il mio seno, nudo dinnanzi a lei fu subito preda della sua lingua, delle sue labbra. Dolcemente afferrò con una mano il mio fianco e con l’altra mi accarezzava e leccava dappertutto. Sentivo un calore dentro di me, salire sempre più tanto da non poterlo contenere! Le presi il viso tra le mani ed assaporai il suo sapore baciandola; la sua lingua si muoveva alla perfezione dentro di me, facendomi venire sempre più voglia di lei!

In quel momento, pensavo solo a godere, a godere il più possibile! Tolta via anche la gonna, si spogliò anche lei e mi fece stendere sul divano letto blu. Io avevo un perizoma nero che è volato dopo poco chissà dove, mentre Gloria si prendeva cura del mio caldo piacere.

Ero bagnata come mai prima di quel momento. Più Gloria mi leccava, più succhiava il mio sapore, più io ne avrei voluto di più, sempre di più! Con quelle labbra morbide e calde, sfiorava ogni centimetro di me, anche quelli più profondi, quelli che mai nessuno aveva sfiorato prima.

Le sue dita penetrarono il mio piacere e si muovevano dentro di me come se volessero possedermi tutta, fino alla fine. Il mio corpo rispondeva agli stimoli in maniera in volontaria e più io sussultavo e ansimavo e più Gloria si eccitava e spingeva le sue dita dentro di me, cambiando ritmo, rallentando.. e poi di nuovo più insistentemente.

Sentivo che da lì a poco sarei esplosa in un orgasmo senza paragoni. C’era dell’incredibile in quei movimenti.. così eccitanti e perfettamente simbiotici!

Quando Gloria capì che stavo per urlare dal piacere, mi mise una mano sulle labbra per non farmi urlare e non svegliare le altre ragazze in casa: questa mossa, mi eccitò incredibilmente ed in un istante i miei nervi si irrigidirono ed ebbi il più bel orgasmo della mia vita.

Avrei voluto urlarlo, urlarlo forte, ma la sua mano premeva sulle mie labbra ed io mi lasciai andare con lei stesa sopra di me.

Quella notte scopammo fino all’alba, fino allo sfinimento! Gloria rubò un foulard che avevo in testa per tenere i capelli e scelse di metterlo al collo..

-“Facciamo un gioco”- Mi disse. Vi lascio immaginare cosa non successe in quella minuscola stanza al civico 9.

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