Cornuto e contento

Mi chiamo Felice, ho 55 anni e lavoro come ragioniere in un’azienda di vernici industriali. Sono sposato da 20 anni con Lara, una donna di 15 anni più giovane di me, sempre affamata di sesso. Una fame insaziabile, che purtroppo non sono mai riuscito a placare, in quanto poco dotato e virile per soddisfare appieno gli irrefrenabili appetiti della mia dolce metà. Non a caso sono ben 10 anni che non abbiamo rapporti sessuali, eppure, nonostante ciò, continuiamo a vivere insieme come se nulla fosse: pur di non separarci, di non rinunciare alle nostre tristi abitudini abbiamo deciso di prenderci in giro a vicenda e io stesso in questi anni ho fatto di tutto per spingere mia moglie nelle braccia di altri uomini, di sconosciuti superdotati pronti a farla godere come una vacca affamata di cazzi e sborra calda. Sì, lo ammetto, mi eccita da morire osservare mia moglie mentre scopa con altri uomini, amo masturbarmi alla visione di lei che cavalca un grosso cazzone, mentre ne spompina con foga un altro: sono anni che frequento il suo stesso locale per scambisti, dove, entrambi ogni fine settimana, coperti da una mascherina fingiamo di non riconoscerci.

Un gioco perverso e conturbante che mi permette di menarmi il cazzo davanti a lei mentre si fa sfondare con foga, circondata da uomini di ogni razza e ceto sociale, elettrizzato più che mai dal suo sguardo compiaciuto nel vedermi godere per i suoi tradimenti. Amo ammirare quei cazzoni neri sfondare la sua meravigliosa figa e quel suo culetto da applausi, come se volessero buttarci dentro persino le palle. Amo quando la chiamano troia, puttana, succhiacazzi, lurida cagna ingurgita sborra, zoccola affamata di cazzo e minacciano di dire tutto a quel cornuto di suo marito (se solo sapessero che è lì davanti a loro). Amo vederla prendersi tutto quel piacere che non sono mai riuscito a darle: sarà che la amo quella gran puttana rotta in culo e vorrei vederla sempre felice, anche se il prezzo da pagare per la sua felicità è vederla affogare in un mare di sborra.

Chissà che penserebbero di me e mia moglie le mie figlie adolescenti se sapessero tutto ciò: il nostro matrimonio è una farsa. Le ho educata al timore di Dio e alla morigeratezza dei costumi, ma darei un occhio dalla testa per vederle cavalcate da un grosso cazzone nero in un parco, nel sentirle chiamare troie rotte in culo come la loro madre. Vorrei tanto masturbarmi di fronte a loro e vederle lesbicare con la loro madre fra pecorine, spagnole e cazzi nel culo. Lo ammetto: sono un cornuto contento, sono un impotente segaiolo, sono un padre degenere pronto a segarsi anche sulle sue figlie, ma è l’unico modo che ho per godere e sfuggire ad una vita avara di soddisfazioni..

 

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