Una giornata fortunata

Ero appena uscito da un appuntamento con un cliente, che mi aveva fruttato la firma di un buon contratto, e camminando senza fretta verso la mia macchina, che avevo parcheggiato poco lontano.

Durante il tragitto vidi, in lontananza, una donna che si avvicinava. Sempre attratto dall’universo femminile, la guardai con attenzione.
Mora, capelli lunghi fino alle spalle, frangetta a nascondere la fronte con occhi grandi e belle labbra carnose.

Non molto alta 1.60 circa, indossava un paio di stivali sotto il ginocchio con un tacco non eccessivamente alto, calze nere, una gonna appena sopra il ginocchio con uno spacchetto laterale molto aderente che le disegnava la linea dei fianchi e poi un giubbetto in pelle stretto in vita e leggermente svasato ai fianchi, Moana, sotto cui si intuiva un bel seno.
Indubbiamente una bella donna.
Subito una ridda di pensieri peccaminosi invase la mia mente.
Quando fu a meno di un metro da me il mio pensiero si materializzò in una frase detta ad alta voce.
“Complimenti!!.. ti scoperei per ore!!”
Immediatamente mi resi conto della gaffe e mi girai verso la donna, che nel frattempo mi aveva superato, per vederne la reazione.
Nello stesso istante anche lei si girava tornando sui suoi passi.
“Ahi….adesso mi arriva uno schiaffone!!” pensai.
“E’ vero o sono solo fanfaronate da macho?!” disse guardandomi dritto negli occhi con un fare beffardo di sfida.
La mia risposta fu altrettanto pronta.
“Ti sembro uno in vena di scherzare?”
“Allora vieni!!” continuò invitandomi a seguirla in un portone poco distante.

Poco dopo eravamo Coppie nel suo appartamento ed appena entrati iniziò a spogliarsi.

“Vediamo cosa sai fare!!”mi sussurrò con voce roca.
In tempo record fummo entrambi nudi e potei così ammirare le sue belle forme.
Il pube coperto da una folta ma ben curata pelliccia nera ed il seno alto e sodo coi capezzoli già turgidi d’eccitazione.
Mi avvicinai e la baciai, facendo guizzare la lingua nella sua cavità orale, mentre con le mani mi impadronivo del seno e del sedere sodo e lei faceva altrettanto impossessandosi del mio scettro già gonfio.
“Andiamo di la!” mi disse tirandomi in camera da letto.
Ci sdraiammo sul letto e ricominciammo a baciarci poi cominciai a scendere sul collo e poi ancora più giù verso il seno leccandole a lungo i capezzoli. Da li lascio immaginare voi, subito dopo aver finito lei andò in bagno ed io non le diedi nemmeno il tempo di salutarmi che presi di corsa le mie cose e me ne andai in silenzio, proprio come sono entrato in quella casa.

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